REFLUSSO GASTROESOFAGEO

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Introduzione

Il reflusso gastroesofageo è un disturbo caratterizzato dalla risalita anomala dei succhi gastrici all’interno dell’esofago, responsabile della sensazione di bruciore di stomaco. La malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE) è invece una forma più grave di reflusso, che può causare una serie di complicazioni.

Fattori di rischio

I fattori che possono contribuire al reflusso comprendono l’aumento di peso, i cibi grassi, le bevande gassate o con caffeina, l’alcol, il fumo di tabacco e alcuni farmaci. Il principale fattore di rischio è l’obesità: l’intervento più determinante da effettuare, infatti, è la perdita di peso. Esiste una stretta correlazione tra l’indice di massa corporea e il reflusso gastroesofageo, tale per cui un aumento del peso è correlato ad un incremento dell’intensità e della frequenza dei sintomi. Il fumo di sigaretta aumenta il rischio di sintomatologia del 70% nei fumatori da più di 20 anni rispetto a coloro che hanno fumato per meno di un anno, l’uso del sale incrementa la sintomatologia del 70% nei soggetti che aggiungono sale rispetto a coloro che non lo aggiungono. I farmaci che riducono la pressione dello sfintere esofageo inferiore comprendono gli anticolinergici, gli antistaminici, gli antidepressivi triciclici, i calcio-antagonisti, il progesterone e i nitrati.

Sintomatologia

I tipici sintomi della malattia sono il bruciore dietro lo sterno, la percezione di acido in bocca, asma, raucedine, mal di gola, difficoltà digestive, nausea. Spesso i sintomi compaiono o si aggravano durante la notte, perché favoriti dalla posizione orizzontale del corpo.

Accorgimenti dietetico-comportamentali

Accanto al mantenimento di un peso corporeo adeguato, chi soffre di reflusso gastroesofageo dovrebbe seguire una serie di indicazioni dietetico-comportamentali:

  • Limitare fortemente alimenti come caffè, bevande alcoliche, vino, fritture, cioccolato, menta, succo di agrumi e pomodoro e quelli densamente calorici, in quanto abbassano il tono dello sfintere esofageo inferiore. Tutti gli alimenti grassi, in particolare, rallentano lo svuotamento gastrico provocando un peggioramento della sintomatologia legata al reflusso;
  • Evitare pasti abbondanti che aumentano la pressione gastrica, è consigliabile mangiare poco e spesso masticando a lungo lentamente;
  • Evitare di sdraiarsi subito dopo i pasti, meglio attendere almeno 3-4 ore prima di andare a dormire;
  • Ridurre il fumo di sigaretta che riduce il tono dello sfintere esofageo inferiore e la secrezione di bicarbonato, tampone necessario per neutralizzare i succhi acidi;
  • Elevare la testiera del letto in modo che tronco e testa siano sollevati di circa 30° rispetto agli arti inferiori per ridurre l’esposizione esofagea all’acido;
  • Evitare di indossare vestiti troppo stretti in vita che aumentano la pressione sull’addome;
  • Evitare di compiere sforzi fisici a stomaco pieno, meglio attendere circa 2 ore dopo aver mangiato prima di compiere attività fisica. Subito dopo aver mangiato è bene anche evitare movimenti bruschi e improvvisi.

Se i disturbi persistono nonostante le modifiche dello stile di vita, può essere prescritta la cura farmacologica che si basa principalmente su inibitori della pompa protonica, antagonisti dei recettori H2, antiacidi, farmaci procinetici.

Conclusioni

La modifica delle abitudini alimentari rappresenta la chiave per la gestione del reflusso gastroesofageo, che dovrebbe essere associata a un insieme di cambiamenti che includono il mantenimento di un peso adeguato, la rinuncia al fumo, il sollevamento della testata del letto, evitare di coricarsi subito dopo aver mangiato.

Dott. Fabrizio D’Agostino
Biologo nutrizionista e Chinesiologo

Bibliografia

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